Quali sono le esigenze ambientali delle lucciole? In Italia – come già ricordato – non sono presenti specie che includano stadi larvali acquatici. Le lucciole sono state sempre considerate animali simbolo della campagna italiana, ma i loro habitat, oltre agli ambienti coltivati, comprendono anche zone umide, sponde di fiumi e torrenti, boschi, arbusteti, incolti, parchi e giardini di dimore monumentali.
Nel caso delle campagna, che rappresenta tuttora la principale destinazione di uso della superficie dell’Italia, la loro sopravvivenza appare legata alla presenza di aree di compensazione che sono rifugio della cosiddetta “fauna minore”: siepi, incolti, piccoli boschi, fossi le cui sponde non vengono diserbate. In linea generale, la presenza delle lucciole e la loro possibilità di sopravvivere è legata alla disponibilità di habitat in cui le larve possano soddisfare le loro esigenze alimentari, ovvero possano trovare le loro prede, costituite in gran parte da molluschi gasteropodi e altri invertebrati tipici di ambienti igrofili.
Le aree urbanizzate rappresentano ovviamente ambienti tendenzialmente ostili, a causa di fattori limitanti come la limitata estensione e il grado di frammentazione delle aree verdi inclusi nei centri abitati e l’inquinamento luminoso.