Cenni di biologia

Genere Nyctophila

Larva di Nyctophila reichii. Foto: Ferran Pestaña.
Femmina adulta di Nyctophila reichii. Foto: Bernard Calmont.

In Italia questo genere comprenderebbe tre specie. Nyctophila reichii, presente sia in Spagna che in Francianon è considerata parte della fauna italiana da parte della checklist “Fauna europea”, mentre la checklist italiana ne segnala la “possibile presenza al confine occidentale dell’Italia” (Audisio et al., 1995).

Due specie risultano endemiche per l’Italia: N.calabriae è esclusivamente segnalata in questa regione, mentre Nyctophila bonvouloirii è nota per la sola Sicilia. Il genere Nyctophila è caratterizzato da uno spiccato dimorfismo sessuale. L’anatomia del maschio adulto è quella tipica dell’ordine dei Coleotteri: primo paio di ali trasformate in elitre e secondo paio di ali membranose e abili al volo. La femmina è invece neotenica, larviforme e inabile al volo. Le larve, di colore prevalente nero, sono predatrici di gasteropodi. La conoscenza delle specie afferenti a questo genere presenti in Italia è da considerare scarsa.


Genere Lampyris

Femmina adulta di Lampyris noctiluca. Foto: David Evans.

Le specie afferenti a questo genere segnalate in Italia sono 8. La presenza di Lampyris raymondi è segnalata in forma dubitativa nella checklist della Fauna europea. L.noctiluca è la specie più comune in Italia nell’ambito del genere Lampyris ed è anche il lampiride più ampiamente distribuito in Europa. Quattro endemismi (L. ambigena, L. brutia, L. lareyniei e L. fuscata) riguardano specie presenti nel sud Italia, mentre L.sardiniae è endemica dell’isola. Come per il genere Nyctophila, esiste uno spiccato dimorfismo sessuale tra maschi e femmine adulte, che oltre ad avere dimensioni maggiori rispetto al maschio, hanno aspetto larviforme. Le femmine emettono una luce continua verde restando posate sul suolo o sulla vegetazione, mentre i maschi non sono identificabili nel buio, dal momento che la superficie fotogena è limitata ai segmenti addominali posteriori. La stagione di volo di Lampyris noctiluca in Italia è più estesa rispetto a quella di Luciola e va da Maggio a Settembre, sempre che i mesi estivi più caldi siano resi umidi da sufficienti precipitazioni.

Larva di Lampyris (visione dorsale). Foto: Tito Sacchi.

Anche le larve possono emettere luce. Il loro ciclo di sviluppo richiede due o anche tre anni. Come nel caso di Nyctophila, le larve sono predatrici di Molluschi. Alla preda, che viene attaccata a morsi, viene iniettato un fluido digestivo che paralizza la vittima e ne produce la liquefazione.

L’habitat è costituito soprattutto da ambienti prativi, siepi e fossi.


Genere Lamprohiza

Femmina adulta di Lamprohiza splendidula. Foto: Francisco Walter Schultes.

Le specie segnalate per l’Italia sono quattro, una delle quali (L.foliacea) è endemica della Sardegna. La specie più comune è L.splendidula. La femmina adulta, dal caratteristico addome biancastro, è attera e produce una luce verdastra emessa da quattro organi ventro laterali e visibile anche sul lato dorsale. Il maschio adulto, di taglia inferiore rispetto ala femmina, emette luce in fase di volo dai segmenti ventrali terminali. La larva ha il corpo depresso ed è di colore marrone. Come nel caso della femmina adulta, gli organi fotogeni collocati ventralmente nell’addome producono luce che è visibile anche dal lato dorsale; la luminescenza si manifesta di solito quando la larva è disturbata.


Genere Phosphaenus

Lamprohiza splendidula e Phosphaenus hemipterus a confronto.

La sola specie segnalata è Phosphaenus hemipterus. Il nome della specie fa riferimento alla caratteristica presenza di un paio di ali incomplete, che caratterizza il maschio, mentre la femmina adulta è attera. Il loro colore è marrone scuro la femmina ha taglia maggiore. Le larve sono simili a quelle di Lampyris ma non posseggono macchie bilaterali sull’addome e sono più piccolo e scure.

La distribuzione è molto ampia: dall’area Mediterranea, all’Europa centrale, a ovest verso l’Oceano Atlantico e a nord fino ai margini della Scandinavia e in Inghilterra. In Nord America la specie è stata introdotta. L’habitat può essere costituito da praterie, margini di bosco, parchi e giardini, ma in Nord Europa la specie si osserva prevalentemente in luoghi caratterizzati dalla presenza di pavimentazioni in pietra o muretti di mattoni presso chiese o giardini (De Cock, 2004; Tyler, 2002).

Rara è la possibilità di osservare le femmine, il cui rifugio è rappresentato dalle fessure presenti nelle pavimentazioni o nei muretti.


Genere Luciola

Luciola lusitanica maschio (visione dorsale). Foto: Tito Sacchi.
Luciola lusitanica maschio (visione ventrale). Foto: Tito Sacchi.
Viisione ventrale di maschio e femmina adulti di Luciola lusitanica (l: superficie fotogena).

Due sono le specie afferenti al genere Luciola che possono essere osservate in Italia: L.italica e L.lusitanica. Va detto tuttavia che la classificazione delle specie europee del genere Luciola è tutt’altro che chiarita in quanto è in corso di revisione. Uno studio basato sulle tecniche di tassonomia molecolare (Day et al., 2014) ha rivelato l’esistenza di 5 diversi cladi e la separazione fra le popolazioni di L.lusitanica e L.italica non è sempre netta nelle aree in cui le specie sono compresenti. Tuttavia, in attesa delle conclusioni della revisione in corso, si può fare riferimento ai caratteri morfologici fin qui utilizzati per discriminare le due specie, in primis le dimensioni degli adulti: sia i maschi che le femmine di L. lusitanica sono di taglia maggiore rispetto a Luciola italica (Mikšić, 1969).

In Pianura Padana i voli nuziali di Luciola lusitanica di solito hanno inizio nella seconda metà di Maggio, per terminare in Luglio. Il volo dei maschi ha luogo nella prima parte della notte, a partire dal calare del buio, per poi terminare verso la mezzanotte. La massima densità di maschi in volo si registra nella prima metà di Giugno. La lunghezza della stagione di volo è condizionata dal regime delle precipitazioni, nel senso che le piogge estive possono favorire un allungamento della stagione di volo. Altro fattore determinante sono le temperature: nelle località appenniniche il ciclo di volo dei maschi ha inizio con un certo ritardo rispetto al territorio di pianura.

Le femmine, ferme sul suolo o sullo stelo di piante erbacee, dialogano con i maschi emettendo impulsi luminosi a cui i maschi rispondono per poi calarsi d’improvviso verso di loro con un volo “a paracadute”. Le modalità di comunicazione luminosa sono state dettagliatamente studiate negli anni ’60 dal Prof. Papi, dell’Università di Pisa (Papi, 1969). Similmente alle altre specie di Lampiridi italiani, le larve di L.lusitanica vivono nella lettiera del suolo e hanno costumi carnivori, essendo predatrici di invertebrati, in primis Molluschi Gasteropodi.